vanadium

Mimmo Prantera

Domenico Prantera (11/11/1953) Nato in un paesino della provincia di Cosenza,(Caloveto) all’età di 14 anni si trasferisce a Milano, dove scopre la sua passione per la musica rock, di giorno lavora come apprendista, la sera va a scuola per continuare gli studi, mentre il tempo libero lo passava incollato al suo strumento. Nei primi anni 70 decide di approfondire quella sua passione per la musica e si trasferisce in Inghilterra, formò i DAP, con cui cominciò a farsi conoscere suonando musica degli Emerson Lake & Palmer, Genesis, Pink Floyd, Huria Heep, JethroTull. Dopo l’esperienza inglese si trasferì in Germania, dove formò gli Air Still, spostando il loro sound più sul genere metal: Judas Priest, Black Sabbath, Deep Purple. Finita l’esperienza tedesca a metà degli anni 70 tornò in Italia, con il fratello Aldo (tastierista) ed il chitarrista Gino D’Ermes, formò i Marvin, (gruppo abbastanza conosciuto al norditalia), per il loro sound, ai concerti, la gente meravigliata gli chiedeva: <<ma voi siete Italiani?>> visto che gruppi che suonassero musica così non si vedevano tutti i giorni. Chiusa l’avventura con i Marvin, fece esperienze su altri generi musicali dal Soul al Jazz; dopo la metà degli anni 70 incontrò, Sergio Rampoldi (voce), Emilio Vettor (chitarra) ed insieme a Gino D’Ermes, formarono i New Age, incisero un 45 giri e fecero tantissimi concerti, quello più importante fu il mini tour con i Raven, durante un concerto con i New Age si presentò Pino Scotto il quale lo convinse a far parte dei Vanadium, accettò e propose a Pino l’inserimento nei Vanadium anche di Gino D’Ermes ed Emilio Vettor,  gettarono le basi per quello che sarebbe stato il loro primo album, “Metal Rock”. Dopo la sua pubblicazione e un mini tour promozionale, rientrato Stefano Tessarin dal servizio di leva, si formò il nucleo storico dei Vanadium, da quel momento in poi Domenico si dedicò anima e corpo al progetto, Vanadium, diventando una delle colonne portanti del gruppo, non solo nelle vesti di arrangiatore e compositore, ma anche in quelle di manager amministrativo. Nel 1987 produsse insieme a Francesco Adinolfi (giornalista di HM) la compilation “Metalmaniac” distribuita dalla Durium, una raccolta di brani che comprendeva alcune tra le più rappresentative rock band dell’epoca come (Strana Officina, Skanners, Sabotage, Nuclear Symphony, Gow, Halloween, Angelkillers, Danger Zone e gli stessi Vanadium). Dopo un primo scioglimento della band ed un relativo periodo di pausa, nel 1995 Domenico e i compagni di mille avventure si riunirono per dare il via a quello che sarebbe diventato il primo album dei Vanadium cantato in italiano, “Nel cuore del caos”. A cavallo tra il 1997 e il 1998 fece una bellissima esperienza con il figlio Gigi (drummer) a suonare solo Rush e Iron Maiden. Nel 1999, insieme a Stefano Tessarin e Ruggero Zanolini decisero di formare i Diumvana dove suonò fino al 2003. Dopo tanti anni decise di prendersi un periodo di pausa, anche a causa di un incidente che gli provocò la rottura di un polso. Nel 2009, fece un progetto (ad oggi  in stand-by) insieme al batterista Daniele Pobbiati (D.N.A., Flying, Hocculta) il cantante bulgaro Dimitar “Dimmi Argus” Argirov (Epizod, Chakrah, Cassandra) il tastierista Pino Scagliarini e il chitarrista Maurizio Gianni (provenienti da esperienze con: Gianna Nannini, Eugenio Finardi, Alice, Roberto Vecchioni, Franz Di Cioccio). Ora si dedica a dare supporto, ai ragazzi che vogliono intraprendere la strada della musica ed insieme a Riky Bichisao (chitarra), Susy Granata (voce) si diverte a suonare rock blues.  anche se la voglia di rimettere insieme i Vanadium resterà per sempre nel suo cuore.